Le sorgenti luminose UV-A (400-315 nm) esistono da molti anni. A causa delle loro proprietà sono anche chiamate luci nere. Sono utilizzate per effetti di luce decorativi e artistici (discoteche, teatri e concerti), per applicazioni diagnostiche e terapeutiche in medicina, rilevamento di sostanze contrassegnate con coloranti fluorescenti, rilevamento di denaro falso, polimerizzazione di resine plastiche, per attirare gli insetti e per il rilevamento di perdite di refrigerante nei frigoriferi e negli impianti di condizionamento dell’aria.
Questa emissione di luce è quasi invisibile (luce nera), ma quando illumina un oggetto il risultato può variare notevolmente a seconda del tipo di oggetto: l’illuminazione di alcuni materiali con radiazioni UV provoca l’emissione di luce visibile, facendo sì che questi materiali brillino in colori diversi.
Più recentemente, con l’avvento delle lampade UV-A, questa proprietà viene utilizzata anche nel campo dell’elaborazione delle immagini nelle seguenti applicazioni industriali:
Riconoscimento di materiali nel sorting (plastica, vetro, ceramica, ecc…);
Lettura barcodes stampati con vernice ultravioletta;
Ricerca di difetti su prodotti incapsulati da plastica trasparente;
Indicazione della presenza di siliconi o colle nei processi di assemblaggio;
Ricerca di difetti invisibili con altre luci in lavorazioni meccaniche;
Ricerca di difetti nei prodotti alimentari (carne, frutta e semi);
Ricerca di impurità e livello dei liquidi.
Recentemente, insieme alle continue richieste dei clienti, si è presentata una nuova necessità ; quella di capire quale lunghezza d’onda UV-A sia la più indicata per l’applicazione in sviluppo per i seguenti motivi:
Per questo è stato realizzato un pratico KIT che permette di individuare la soluzione migliore in termini di lunghezza d’onda e tipologia di illuminazione UV.
Nel KIT è stata inserita anche una luce bianca come riscontro in fase di valutazione.
Soluzioni elettroniche e di illuminazione LED per la visione artificiale